In una fredda giornata di Febbraio, spazzata da un vento gelido di tramontana, decido di provare un giro tra le campagne intorno al lago di Bracciano. Non dovrebbe essere particolarmente impegnativo, ma vista la giornata poco favorevole va bene così.
Inizio dalla stazione FS di Anguillara Sabazia prendendo una strada asfaltata che punta verso la Braccianese, che raggiungo dopo circa 5km di comoda pedalata, non fosse per le folate di vento laterale che a tratti mi fanno quasi perdere l’equilibrio. La giornata è comunque bella, il sole illumina i prati che ondeggiando sotto il vento, e l’aria limpida consente di apprezzare un panorama che va dal mare fino ai castelli Romani.


La sterrata che inizia dalla Braccianese finisce su una strada asfaltata, ma proprio di fronte c’è una passina che immette su ampio campo, sul cui lato sx è ricavato un sentierino che attorno al km 10 conduce ad un ingresso del bosco della macchia di Bracciano. Questa è l’unica parte ‘wild’ di questo giro, si procede tra guadi di piccoli fossi e cancelli da aprire (e richiudere!) fino a che non si entra a pieno regime nel bosco, procedendo in leggera salita su stretti passaggi circondati da una fitta vegetazione fatta di alte querce, di arbusti e di fiori.


Nel bosco sono rimasto per un po’ riparato dal vento, ma appena uscito mi accorgo che nel frattempo il tempo è peggiorato: il sole è scomparso ed il vento è addirittura aumentato.

Sul viale che mi conduce a Bracciano inizio a rendermi conto che il rientro non sarà facile, l’aria gelida che arriva dal lago senza ostacoli e’ cosi forte che mi costringe a pedalare anche in discesa, e nonostante io sia ben coperto inizio ad accusare un po’ di freddo.

Sul lungolago lo spettacolo è inconsueto, ci sono onde di quasi un metro, sembra di essere al mare. Il tempo di una foto e mi allontano velocemente, sperando in un po’ di riparo dal vento salendo verso Vigna di Valle. Dopo 3 o 4 km raggiungo la sommità della cinta vulcanica che circonda il lago ed inizio a scendere verso Anguillara.

Prima di rientrare ho in programma un’ultima tappa, le rovine della villa romana delle Mura di Santo Stefano. Si tratta di un reperto imponente che si staglia nel mezzo di un’ampio prato, con le alte mura (18 mt di altezza) quasi completamente intatte. Il cancello è aperto e decido di andare a dare un’occhiata più da vicino.

Ne vale la pena, avvicinandosi lo spettacolo è ancora più suggestivo, si riesce anche ad entrare all’interno di ciò che resta dell’edificio per una breve occhiata, il posto sorge su terreno privato e rovi erbacce e sassi caduti non lo catalogano come un posto predisposto per una visita in sicurezza.


Ancora qualche km e sono di nuovo dal punto di partenza ad Anguillara, questa volta non vedo l’ora di finire il giro, il freddo si è ormai impadronito inesorabilmente delle mie mani.
Alla fine sono 36km per 400 mt di dislivello, ma senza particolari difficoltà, se si eccettuano quei 5 km all’interno del bosco di Bracciano che vanno fatti con un po’ di attenzione, predisposti ad attraversare fossi e ad andare a piedi sui pochi tratti di salita più dura. Per il resto si procede per lo più su asfalto, o su ampie sterrate, ed il giro è comunque vario, passando tra campagna, bosco, il paese di Bracciano con il suo castello, il lungolago e le rovine della villa romana, e vale sicuramente la pena prenderlo in considerazione per le giornate in cui ci si vuole concedere una pedalata vicino Roma e senza troppo impegno. Magari in una giornata con un tempo migliore di quello in cui l’ho fatto io!
Di seguito la traccia gps