Non mi sono mai considerato un fotografo, e infatti eccomi qui, a scattare foto e riprendere video con il mio telefonino che, sebbene abbia una potenza di elaborazione, chip fotografici e app da far impallidire la maggior parte delle reflex in circolazione non fa di me un fotografo quanto invece l’estrarre dallo zaino una reflex farebbe all’occhio del comune escursionista che mi incrociasse nell’atto di.
il problema è a monte….
Febbre da cavallo, Pomata
L’uno e/o l’altra? Non potendo fare a meno del telefono, il problema purtroppo non poteva essere posto in termini di l’uno o l’altra (la reflex) semmai di l’uno e l’altra. Si arriva così alla triste considerazione che una facile valutazione basata su peso, ingombro e costi abbia privato il mondo di alte opere d’arte fotografica e geni della fotografia: il plurale è qui necessario perché in molti siamo giunti ad identica conclusione. Inoltre, mentre si progredisce a -11°C, che magari il vento fa percepire -20, chi fa alpinismo sa che è possibile tenere il telefonino caldo nella tasca interna di un pile. Lo stesso stratagemma è difficilmente utilizzabile per una reflex con un obiettivo che si rispetti.

La soverchiante potenza di elaborazione, i chip altamente evoluti e le applicazioni miracolosamente performanti servono a correggere gli errori di un fotografo scarso come me e guidare il buon occhio fotografico che in molti mi riconoscono.

Il secondo premio ad un concorso fotografico ricevuto per la foto qui sopra postata è stato spunto di conversazione in più di un’occasione e per altri dimostrazione preziosa che la tecnologia possa forse fare arte e qualche volta battere il mestiere?









































…lascio a voi il giudizio e per favore scrivete nei commenti ogni eventuale disaccordo perché mi interessa. Non vi offendete se continuerò a portare con me il mio telefonino, un treppiede e basta 🖖🏻.