GPS, GPX e tracce online

Cosa ho imparato, a volte a mie spese, dallo scaricare una traccia gpx e seguirla sul campo: non è sempre stata una esperienza positiva. Inizio con qualche suggerimento.

Impostare sempre l’errore GPS del device al minimo, accettatelo per fede. L’errore non dovrebbe mai superare i 3 metri. Consuma di più? Porto una batteria esterna più capiente.

fosso dei Mergani – Cima del Redentore sullo sfondo

Fare fatica a trovare l’attacco del sentiero indica che la traccia che ho scaricato è imprecisa. Quando mi capita ho la razionale certezza che dovrei riporre lo zaino nel bagagliaio, togliere gli scarponi e finirla lì. Ma non torno indietro, no! È tutta la settimana che preparo l’uscita…mi sono svegliato alle 5:00…ho speso già un capitale in benzina ed autostrada dei parchi…pasti, panini, borracce piene…ho tirato fuori tutta l’attrezzatura da cantina garage e armadi…per niente?

in altre occasioni, la consapevolezza è maturata pian piano in un terribile crescendo: la traccia che ho scaricato, o peggio che mi hanno gentilmente fornito, non è affidabile…è una indicazione di massima, una vaga e non meglio precisata direzione… e l’insicurezza monta lungo tutto il percorso e l’insicurezza può portare all’errore per perdita di concentrazione.

Ero sui Lucretili dalle parti di Licenza con mia moglie (quindi avevo fatto svegliare anche lei alle 5:00…) seguendo una traccia GPS ricevuta da un membro di un forum. Mi trovo sin dall’inizio a destra del torrente quando per la traccia dovrei essere alla sua sinistra, ma alla sinistra c’è una parete di 10-20m. Seguo il sentiero ma il guado arriva troppo presto …la faccio breve: il percorso alla fine era 5km più lungo di quanto registrato dalla traccia e sarei dovuto passare per pareti verticali. Avventura rovinata da un settaggio stupido del gps del membro del forum che per risparmiare un 5%-10% di batteria era stata impostata sui 10-15m di errore massimo che, mono costellazione, in una gola avranno raggiunto anche i 30m…è questo tipo di disagi e difficoltà che si causano ad altri per risparmiare noi un pó di batteria.

Fake gpx. Ovvero come difendersi dai “trekker a tavolino”: percorsi mai fatti ma troppo belli (a tavolino) per non essere pubblicati.

Li riconosco prestando attenzione ai segmenti della traccia quando la carico sulla mia app è la sovrappongo su una cartina dettagliata: nessun girovagare, segmenti incuranti di ostacoli e micro-orografia, tagli per pendenze improbabili, punti panoramici ignorati…

Normalmente non hanno descrizione né commenti ma soprattutto non hanno foto associate ai waypoint o, quando presenti, hanno poco a che fare con essi o sono incoerenti tra loro.

I metadati sono spesso assenti o incoerenti. A volte hanno tempi di percorrenza improbabili o data sospetta (es.: 01.01.2001). Manca la palina di inizio o quella di fine o il codice del dispositivo che l’ha generato. I punti non sono registrati con cadenza temporale coerente.

Postare una traccia gpx falsa dovrebbe essere considerato un atto criminale che quando non mette in pericolo il malcapitato gli rovina il viaggio, la sua preparazione il tempo per se faticosamente conquistato e difeso fino a quel punto.

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